La città è incastonata tra le colline e le montagne della Valle dell’Irno, ed è circondata da un paesaggio pittoresco, ricco di vegetazione.
Il primo nome usato anticamente per chiamare Angri fu Angra, che significava acqua appantanata.
Nel Medioevo alla città venne cambiato nuovamente il nome, in Ancharia, nella lingua volgare locale dell’epoca, poiché tale nome si addiceva di più al luogo e voleva indicare la fertilità delle campagne e della vegetazione che, all’epoca, si estendevano dalle pendici dei monti Lattari fino alle sponde del fiume Sarno, dove si sviluppava.
La cittadina di Angri è tra i centri più grandi della valle, vissuta come movida serale ed animata durante l’anno da eventi organizzati dalle numerose associazioni che vivono il territorio.
è l’anima Agioina di Angri, risalente al 1290 quando Carlo II D’Angiò assegnò, questa fortezza al milite regio Pietro De Braheriis, arricchito da uno splendido parco, oggi diventato una villa comunale.
Diviso in tre blocchi, con le due torri concentriche, il cortile d’ingresso e lo scalone settecentesco ed il palazzo vero e proprio. La grande famiglia nobile dei Doria, acquisendo vasti latifondi dell’agro nocerino – sarnese, venne in possesso del castello, di loro proprietà per due secoli, dagli inizi del 1600 fino agli inizi del 1800, quando poi fu abolito il feudalesimo. In questo periodo fu anche restaurato da Marcantonio Doria, il quale fece effettuare una radicale trasformazione del castello.
Infatti fu svecchiato ed alleggerito dalle possenti strutture del primitivo aspetto di severo maniero medievale; illeggiadrito dalla bella costruzione del corpo avanzato frontale, su cui spazia l’ampia terrazza, là dove un tempo si apriva il verone maggiore di transetto tra le due torri terminali di ponente, fu adeguato in altezza alla torre maggiore e adattato principalmente a comoda dimora principesca, con attorno un incantevole parco caratterizzato da grandi e ricche aiuole con alberi secolari.
Il maestoso ingresso presenta motivi neoclassici e al centro vi è una collinetta artificiale, che racchiude all’ interno una grotta.
La cappella gentilizia venne fatta costruire su proposta del nobile angrese Riso De Risi nel 1321, dedicandola a san Nicola di Bari, dopo che egli si appropriò delle terre dove sorge la struttura religiosa. Dal nome del nobile derivò il toponimo rimasto invariato nel tempo di borgo Risi.
L’edificio con annessa intestata Cappella gentilizia, già Cappella del Purgatorio poi De Angelis, risale tra il XV e il XVII secolo.
La chiesa della Ss. ma Annunziata, con annesso ex convento dei frati Domenicani, venne fatta erigere il 26 luglio 1436 su una preesistente chiesetta o cappella del XIII secolo (eretta per volontà di Carlo II d’Angiò) sotto il titolo di Maria Vergine della Carità (vocatus della Pietà) poi Santa Maria Annunziata detta l’Annunziatella, dal conte Giovanni Zurolo signore feudale di Angri.
La chiesa di Santa Maria di Costantinopoli sorge sui resti di un antico tempio romano dedicato alla dea Venere ma venne edificata solo in epoca medioevale.
La collegiata sorge in piazza Don Enrico Smaldone, ex piazza Trivio. Non si conosce l’anno preciso di fondazione della chiesa ma le prime notizie risalgono al XV secolo. Era risaputo che esisteva un oratorio chiamato con il nome spogliaturo (spogliatoio), dove i confratelli della congrega si cambiavano d’abito per le celebrazioni delle messe.
La chiesa venne fatta erigere nel 1611 dai nobili di Angri su proposta dei frati carmelitani insieme ad un loro convento, situato in località Camaldoli di Angri. Tale località ha cambiato nome e il convento dei frati carmelitani non esiste più perché è andato distrutto in una data imprecisata e non fu più ricostruito. Nella chiesa fin dal Seicento è custodita un pala d’altare raffigurante la Madonna bruna.
La cappella dei Santi Cosmo e Damiano ha origini quattrocentesche e sorge inglobata in un antico edificio situato nel centro storico della città di Angri. Attualmente la cappella si trova inglobata all’interno di un antico palazzo settecentesco.
Accessibile solo dal piano terra dello stabile è situata nella strada più antica della città ovvero via di mezzo.
La chiesa della Madonna della Pace, chiamata anche Regina Pacis, ha tale nome perché venne fatta erigere come ringraziamento dei cittadini di Angri verso la Madonna per la fine della prima guerra mondiale. Venne fatta erigere dopo la creazione di un’edicola votiva con una statua della Madonnina, ad opera di don Vincenzo del Pezzo, reduce del primo conflitto mondiale e nipote di sant’Alfonso Maria Fusco. Molti abitanti del posto vollero la creazione di questa chiesa anche perché in quella zona di Angri non ne esistevano altre e si trovava molto distante dalle altre chiese del centro cittadino.
Tra il 1923 e il 1925 al posto dell’edicola votiva venne eretta la nuova chiesa con le offerte dei cittadini angresi e con l’aiuto degli abitanti, soprattutto della zona locale. Fu consacrata nel 1926 dall’allora monsignor Romeo e divenne parrocchia ufficialmente il 5 aprile del 1953 su ordinazione ecclesiale del vescovo Fortunato Zoppas.
La chiesa sorge attigua al convento dei frati minori, che è connesso alla chiesa. Si trova nella stessa via della cappella di San Nicola di Bari e del convento delle suore compassioniste serve di Maria. La chiesa è a tre navate con un unico altare maggiore. Lungo la parete di sinistra dell’aula della chiesa, vi è una porta realizzata nello stesso tempo in cui vennero fondati questi due edifici, per connettere il convento dei frati minori direttamente alla chiesa.
Nato nel 1992, per riportare alla memoria degli angresi, un importante pezzo di storia cittadina:
“L’Assedio del Feudo di Angri” da parte di Andrea Forte Braccio da Montone, avvenuto il 24 settembre del 1421.
Si svolge ogni anno nella seconda decade di settembre, e vede sfidarsi tra loro i sei borghi di Angri nella famosa giostra equestre, che si tiene nel fossato del castello. Al borgo vincitore che ha superato la prova degli anelli e del saraceno, viene assegnato l’ambito Palio “la Spada di Zurlo”. Nei giorni che precedono la giostra equestre, nelle principali vie cittadine, si snoda un lungo corteo in costume e si rivive tramite una rappresentazione teatrale, l’assalto al castello per ricordare l’assedio del feudo angrese nel 1421.
Ogni 24 maggio, un mese prima della nascita di San Giovanni Battista, c’è una ricorrenza religiosa nella quale vengono alzati dei quadri con la sua immagine nelle vie principali della città. Ogni due settimane prima della ricorrenza della festa patronale di San Giovanni Battista, la statua del santo viene spostata dalla sua nicchia e viene messe sull’altare maggiore dove successivamente viene rivestita di un alto mantello rosso che fino agli anni ’70 con il quale esce durante le processioni.
Tutti il 24 giugno viene celebrata la natività di San Giovanni Battista sia come festa parrocchiale che come festa patronale. I festeggiamenti durano circa una settimana durante la quale la statua del santo esce dalla chiesa madre e compie la tradizionale peregrinatio (peregrinazione) nelle vie principali cittadine, delle chiese e nelle zone periferiche di Angri. Al termine della festa, la statua di San Giovanni Battista viene riportata nella collegiata ed esposta al pubblico sull’altare maggiore per l’adorazione dei fedeli, ogni 24 giugno fino al 29 agosto e ne viene tolto anche il rosso mantello.
Con la conclusione delle festività vengono anche calati i quadri rappresentanti il santo dalle vie cittadine e viene riposizionata la statura del sento nella sua nicchia personale che si trova alla sinistra dell’altare maggiore.
SUGGERIMENTO:
Molti non sanno che Angri è una delle porte principali per accedere alla Costiera Amalfitana, attraversando Il Valico di Chiusi difatti è possibile raggiungere i Comuni di Maiori , Ravello ed Amalfi più agevolmente della statale 183 spesso trafficata.