Castel San giorgio fino al 4 gennaio 1863 ebbe il nome di “San Giorgio”, e fu aggiornato dopo l’Unità d’Italia, aggiungendo Castel all’inizio.
Il nome originario era stato scelto in onore del Santo protettore longobardo, venerato presso la chiesetta all’interno del castello.
Come per i Comuni dell’agro ha subito le dominazioni tipiche del territorio passando dagli Svevi ai normanni agli Angioini.
Origini romane: Le origini di Castel San Giorgio risalgono all’epoca romana, quando la zona faceva parte dell’antica Campania. Durante questo periodo, la regione era nota per le sue terre fertili e per la produzione agricola.
Dominazione longobarda e normanna: Nel corso del VII secolo, Castel San Giorgio cadde sotto il dominio dei Longobardi, un popolo di origine germanica. Successivamente, nel XII secolo, la città passò sotto il dominio dei Normanni, che avevano conquistato gran parte del Regno di Sicilia.
I feudi e il castello: Nel corso dei secoli successivi, Castel San Giorgio divenne un importante centro amministrativo e fu governata da diversi feudatari, tra cui la famiglia Sanseverino e la famiglia Grimaldi. Fu durante questo periodo che il castello di Castel San Giorgio, il Castello Sanseverino, fu costruito per scopi difensivi.
Il terremoto del 1980: La storia più recente di Castel San Giorgio è segnata dal terremoto dell’Irpinia del 1980, che colpì duramente la regione campana causando gravi danni. Anche Castel San Giorgio subì notevoli danni, ma la città ha dimostrato resilienza nel ricostruire e preservare il suo patrimonio storico e culturale.
Oggi, Castel San Giorgio è una cittadina affascinante che attrae visitatori con la sua storia, la sua cultura e la sua posizione incantevole nel cuore dell’agro nocerino sarnese.
Le sue strade lastricate, i palazzi storici e il Castello Sanseverino sono testimonianze della sua lunga storia e dell’evoluzione nel corso dei secoli.
La città conserva ancora il suo fascino antico, consentendo ai visitatori di immergersi nell’autenticità della vita locale e di scoprire la bellezza della regione campana.
Come per le confinanti Roccapiemonte e siano questa zona dell’agro si configurano per diventare il prodotto turistico più naturalistico legato alle tradizioni culinarie che si intrecciano con i paesi confinanti e le particolarità delle bellezze naturali.