Sant’Egidio del Monte Albino Il comune sorge alle pendici dei Monti Lattari, nei pressi del Monte Albino, sulla sponda settentrionale dell’entroterra della Costiera Amalfitana. Il borgo, seppur piccolo, racchiude e custodisce palazzi di interesse storico:
L’antico monastero benedettino di Sant’Egidio, sorto tra l’VIII e l’XI secolo su una villa rustica romana, appartenne in origine all’abbazia di San Trifone di Ravello.
Dopo la distruzione di quest’ultimo nel 1438 ne ereditò il titolo abbaziale. L’edificio conserva affreschi dal XII al XIV secolo (San Nicola del XII secolo, Sant’Egidio e il miracolo della cerva del XIII secolo e Crocifissione e Maria Maddalena del XIV secolo) e un polittico collocato sull’altare maggiore e variamente attribuito, oltre a una tela con Madonna del Rosario alla quale avrebbe contribuito Luca Giordano.
La Torre di Chiunzi si trova a 700 m sul livello del mare, tra la confluenza fra la strada che conduce a Maiori e quindi verso la costa, e la strada che conduce a Ravello. Si trova sull’unico valico naturale che nei secoli ha messo in co municazione la zona costiera con l’entroterra, permettendoantichi scambi commerciali. Al di sopra del valico, sul lato occidentale, fu costruita la torre di difesa e tra il valico e la torre furono costruiti i fortilizi.L’edificio conserva affreschi dal XII al XIV secolo (San Nicola del XII secolo, Sant’Egidio e il miracolo della cerva del XIII secolo e Crocifissione e Maria Maddalena del XIV secolo) e un polittico collocato sull’altare maggiore e variamente attribuito, oltre a una tela con Madonna del Rosario alla quale avrebbe contribuito Luca Giordano.
fin da tempi remoti, esisteva una cappella intitolata al martire Lorenzo risalente al
1626.
Situato su Colle S. Angelo a 180 m s.l.m. le notizie circa la sua datazione sono molto scarse. La visita pastorale di Mons. Eusebio, vescovo di Capri e amministratore della Diocesi di Nocera, confermerebbe la sua esistenza già nel 1526.
Nel resoconto della visita pastorale del 19 novembre 1721 viene testimoniata l’esistenza del complesso, ormai diruto. Dell’antico eremo è evidente la navata centrale della chiesa.
Adiacente alla cappella di S. Maria delle Grazie, sembra essere stato realizzato in epoca precedente a quest’ultima pur possedendo una veste settecentesca. Presenta sicuramente la facciata più elegante tra i palazzi storici presenti a Sant’Egidio nonché un patio in muratura, nel giardino retrostante, edificato assieme all’edificio e degno di nota per i suoi stucchi decorativi.
Realizzato in epoca anteriore al 1500, apparteneva originariamente alla famiglia Desiderio e, dal 1605, passò come dote alla famiglia Ferrajoli. Presenta nella corte una stele funeraria del periodo adrianeo.
Si tratta della rievocazione in costume dell’Elezione del Sindaco Particolare dell’antica Universitàdi Sant’Egidio che si svolse ininterrottamente dagli inizi del Cinquecento al 1806, anno in cui per effetto della legge di abolizione della feudalità di Giuseppe Bonaparte, Re di Napoli, furono soppresse le Università e costituiti i Comuni.
Per il casale di Sant’Egidio fu un evento di grande significato storico, destinato ad incidere in maniera profonda sul futuro della comunità.
Infatti, a seguito della legge Bonaparte, Sant’Egidio del Monte Albino rompeva i suoi legami millenari con la città di Nocera, una confederazione di casali che, con un sistema di tipo “federalista”, retto da una costituzione nota come “Laudo Baldini”, legava amministrativamente i casali di un territorio piuttosto esteso, che oggi potremmo identificare grosso modo nel comprensorio che da Nocera
Superiore arriva fino a Corbara.
La rievocazione, dunque, si prefigge di tramandare alle giovani generazioni un fondamentale momento che caratterizzava la vita delle antiche comunità nocerine:
l’elezione dei propri rappresentanti istituzionali. Essa si svolge nella terza domenica di
settembre con la sfilata del corteo dei figuranti per le strade cittadine e due rappresentazioni: il saluto al rappresentante del Governatore della Città di Nocera sul sagrato della chiesa di Santa Maria delle Grazie e la rievocazione dell’elezione del Sindaco (col sistema delle fave e delle noci deposte in un sacchetto) sul sagrato dell’abazia di Santa Maria Maddalena. Nata per iniziativa dell’Associazione per l’Elezione dei Sindaci Universali della Città di Nocera, oggi si avvale della
collaborazione dell’Associazione “Maggio nel ‘600” di Nocera Inferiore, “Comunità in cammino” di Pagani, “Sbandieratori e Musici Nocera de’ Pagani”, e della consulenza storica e scenografica della Pro Loco di Sant’Egidio del Monte Albino.
Manifestazioni volte a promuovere la figura del poeta cittadino Aniello Califano, autore della canzone “O Surdato Nammurato”, scomparso nella sua Villa paterna a Sant’Egidio del Monte Albino il 20 febbraio 1919. Ogni anno le celebrazioni di commemorazione sono promosse dalla Pro Loco di Sant’Egidio del Monte Albino in collaborazione con il Comune di Sant’Egidio del Monte Albino. Dal 27 novembre 2016, all’interno della Biblioteca Civica è attivo il Polo di ricerca sulla figura del poeta.
Rassegna culturale promossa dal Comune di Sant’Egidio del Monte Albino in collaborazione con la Pro Loco di Sant’Egidio del Monte Albino. Si tiene nel mese di settembre nel Cortile di PalazzoFerrajoli della Fontana. Da alcuni anni la rassegna è dedicata al Nobiluomo Francesco Ferrajoli.
Tra gli ospiti di Palazzo Ferrajoli si annoverano: Marisa Laurito, Roberto Saviano, Michele Placido, Pietro Grasso, Nando Paone, Dario Vergassola, Benedetto Casillo, Raffaele Cantone, Pippo Franco, Pamela Villoresi, David Sebasti, Liliana De Curtis, Gino Rivieccio e altri ancora.